Dopo la ricezione del campione, il terreno è stato trattato mediante liofilizzazione e setacciatura \cite{iso2005}. Come dimostrato in uno studio precedente \cite{Pinedo_2014a}, concentrazioni inferiori a 200 mg/kg non presentano rischi inaccettabili, dunque per quei campioni che hanno mostrato concentrazioni di TPH superiori, è stato necessario effettuare il frazionamento \cite{Pinedo_2014a}. Sulla base di studi precedenti \cite{irabien2012}, sono state selezionate quattro frazioni di TPH alifatiche (EC 9–12, EC 12–16, EC 16–21 e EC 21–40) e quattro aromatiche (EC 10–12 , CE 12–16, CE 16–21 e CE 21–35). Ogni campione è stato analizzato tre volte per poi considerare come valore finale la media dei tre risultati. Il contenuto di TPH e le sue frazioni sono stati quantificati con un gascromatografo GC2010 Shimadzu dotato di un rivelatore a ionizzazione di fiamma (GC – FID).