La valutazione del rischio sanitario-ambientale nella legislazione italiana e spagnola

La bonifica dei siti contaminati rappresenta una priorità, non solo a livello nazionale, e di conseguenza altrettanto importante risulta l’esecuzione di un’adeguata analisi di rischio. In Italia, la normativa di riferimento è il D.Lgs. 152/06:  non indica una specifica procedura di analisi di rischio da utilizzare, ma nell’Allegato 1 al Titolo V, Parte IV,  sono riportati i “Criteri generali per l’analisi di rischio sanitario ambientale”. Nel rispetto di tali criteri, l’analisi: 
  1. considera la componente probabilistica del rischio;
  2. si fonda su criteri di conservatività;
  3. richiede cura nella scelta dei parametri sito-specifici; 
  4. considera, ai fini dell’individuazione e dell’analisi dei possibili percorsi di esposizione, dei bersagli, nonché nella definizione degli obiettivi di bonifica, la destinazione d’uso (presente e futura) del sito. 
L’analisi di rischio è lo strumento usato per stabilire se un sito è contaminato e quindi definire la necessità di attuare interventi di bonifica o di messa in sicurezza permanente. È inoltre sito-specifica ed applicata in modalità inversa, ovvero si procede con la stima della massima concentrazione (Cmax) alla sorgente, compatibile con le condizioni di accettabilità del rischio al bersaglio esposto, e successivamente al calcolo degli obiettivi di bonifica sito-specifici, imponendo come rischio incrementale (rischio causato dalla causa oggetto di studio) accettabile 10-6 per le sostanze cancerogene e 1 per quelle non cancerogene. Il D.Lgs. 152/06 prevede un’analisi che considera solo gli effetti della contaminazione sulla salute umana: la valutazione del rischio ecologico, ad oggi, non è prevista. I terreni contaminati in Spagna sono regolati dalla legge 22/2011, del 28 luglio e prevede la valutazione del rischio oltre che alla salute umana, anche quello di tipo ecologico \cite{daprile2010}. Obiettivo del presente lavoro è il confronto dei risultati dell’analisi svolta, ottenuti implementando diversi software, eseguita su di un sito contaminato, prendendo come riferimento un caso studio. 

Descrizione dei software impiegati e presentazione del caso studio

La valutazione del rischio comprende la definizione della natura dei prodotti chimici esposti, l'entità, il tempo, i meccanismi di trasporto, le vie di esposizione e la sensibilità dei potenziali ricettori \cite{usepa2012a}. In Europa sono stati sviluppati molti modelli e strumenti di valutazione del rischio per la salute umana, tra i quali CSOIL nei Paesi Bassi; Risk-net e ROME in Italia \cite{apat2008}\cite{1}\cite{lijzen2007}\cite{carlon2007}\cite{spexet2009} e a livello globale il kit di strumenti RBCA, sviluppato dall'American Society for Testing Materials (ASTM) negli Stati Uniti. Nel caso studio analizzato sono stati impiegati i kit di strumenti RBCA e CSOIL comunemente utilizzati in Spagna, e lo strumento Risk-net, basato sul modello ASTM-RBCA e adattato al framework italiano \cite{Pinedo_2014}. L'approccio del software RBCA è di tipo graduale (tiered), nel quale ogni gradino (tier) corrisponde ad un diverso livello di complessità e di conservatività. Il software Risk-net ricalca la procedura APAT-ISPRA, coerente con gli indirizzi della normativa italiana vigente ed infine il CSOIL consente di calcolare i rischi a cui sono esposti gli esseri umani se entrano in contatto con la contaminazione del suolo e anche la concentrazione massima di un contaminante nel terreno che non rappresenta un rischio per l'uomo.