Poiché lo scopo del presente lavoro è individuare una nuova metodologia di studio delle BAT, il software è stato impiegato per il perseguimento del secondo obiettivo, per un impianto di produzione di biometano italiano. Il software prevede sei step, ma per lo scopo sono stati completati solo i primi quattro:
1.       Step 1: Descrivere lo scopo e le opzioni
2.       Step 2: Inventario delle emissioni
3.       Step 3: Quantificare gli impatti
4.       Step 4: Comparare gli impatti tra le opzioni
I sistemi di abbattimento delle emissioni dell’impianto oggetto di studio riguardano soltanto le emissioni in atmosfera, per cui la prima opzione inserita, denominata “base-case”, è la tecnica che effettivamente viene implementata dall’impianto ed è il biofiltro. Le opzioni successive rappresentano delle alternative alla prima, e sono state individuate facendo riferimento ai Bref. Per ogni opzione il software richiede informazioni come ad esempio punti di emissione, portata emessa, velocità di efflusso, rifiuti prodotti, sostanze rilasciate e così via, che vengono elaborate e presentate in istogrammi per comparare parametri quali la produzione di rifiuti o di CO2, gli effetti del rilascio di sostanze nell’aria a breve e a lungo termine, delle diverse opzioni considerate, rendendo oggettiva l’identificazione della migliore opzione. Dalla comparazione però potrebbero non emergere sostanziali differenze tra le opzioni e allora potrebbe non essere immediato individuare la migliore. In questo caso si procede con il completamento di altri due step successivi, dedicati ad un’analisi dei costi associati alle opzioni analizzate. Sono diffusi diversi sistemi di supporto di analisi delle alternative ad esempio, anche per le centrali elettriche sostenibili \cite{Scannapieco_2014}

Conclusioni

Il presente lavoro ha riguardato l’utilizzo di un software impiegato nel Regno Unito, denominato H1 Software Tool, per lo studio delle BAT di un impianto di produzione di biometano situato nell'Italia settentrionale. L’obiettivo è definire una metodologia di studio delle BAT, attualmente assente in Italia. Nello studio è stato descritto prima il procedimento di AIA nella legislazione italiana e inglese, poi l’impianto oggetto di studio, e nello specifico il secondo allegato all’AIA: “Tabelle BAT”. Tale allegato segnala l’applicazione o meno delle migliori tecnologie disponibili (definite dai Bref per gli impianti di trattamento dei rifiuti) da parte dell’impianto, con una descrizione delle attività condotte ad esse riferite. La procedura di valutazione delle BAT del software inglese invece, non si limita solo a valutarne l’applicazione o meno, ma considerando insieme le tecniche che un impianto potrebbe impiegare in maniera alternativa, consente di scegliere la migliore grazie ad un confronto oggettivo, poiché basato su parametri numerici come emissioni (in termini di portata), produzione di rifiuti, produzione di CO2, effetti a lungo e a breve termine delle emissioni. In virtù dell’oggettività che caratterizza la procedura inglese di valutazione delle BAT, sarebbe da preferirsi quest’ultima rispetto a quella italiana, che può essere concepita anche come strumento di giustificazione/validazione delle scelte tecnologiche adottate dell’impianto.