Per valutare e confrontare l'impatto sull'ambiente e sulle risorse dell'acqua del rubinetto e dell'acqua minerale naturale imbottigliata , è stata definita una metodologia Footprint, che integra Ecological Footprint (EF), Water Footprint (WF) e Carbon Footprint (CF). La metodologia si ispira al Life Cycle Thinking, che prescrive di valutare il carico ambientale di un prodotto considerando ogni fase del suo intero ciclo di vita. Al fine di ottenere informazioni su tali passaggi e su qualsiasi processo a monte e a valle coinvolto, è stata eseguita una valutazione del ciclo di vita di ciascun modo di bere \cite{Botto_2009}.
Nel caso di mancanza di acque da poter imbottigliare, come accade in altri paesi del mondo, possiamo ben capire come e acque sotterranee sono un'importante risorsa idrica per scopi potabili” e che “al giorno d'oggi, gli studi sulle risorse idriche sotterranee evidenziano molti fattori che influenzano la qualità e la variabilità della chimica delle acque sotterranee come le attività antropiche, il deflusso, le condizioni di drenaggio, la litologia, il rifornimento e il clima”\cite{El_Baghdadi_2019} , fattori che risultano essere diversi da quelli della normativa italiana in quanto le relative tecnologie di purificazione dell’acqua risultano di più complessa attuazione.

Conclusione

L’Italia è la nazione con la più alta produzione e consumo di acque minerali al mondo, nonostante i metodi di purificazione delle acque siano bene sviluppati per permetterci di poter usufruire anche di una buona acqua potabile. Grazie alla normative vigenti e agli studi scientifici il consumatore viene maggiormente tutelato, in quanto può essere capace di scegliere l’acqua più adatta alle sue esigenze, sia per quanto riguarda il contenuto degli elementi minerali in essa presente, sia per quanto riguarda l’aspetto dell’impatto che questa ha.
I risultati di questo studio mettono in evidenza come una lettura consapevole delle etichette delle acque ci permetta di effettuare una scelta ragionata in base alla composizione di minerali che può risultare utile, non solo per individuare quella più adatta a una particolare situazione patologica, ma anche per riequilibrare situazioni fisiologiche temporaneamente alterate: ad esempio le acque leggere poco mineralizzate, con pH leggermente acido, favoriscono lo smaltimento di scorie metaboliche; In gravidanza, è utile raccomandare l’assunzione di acqua (in genere 2 l/die) classificata a ”media mineralizzazione” e “calcica” dato l’intenso utilizzo del calcio durante questo periodo; Lo sportivo, al termine dell’attività fisica, trae vantaggio dal consumo di un’acqua mineralizzata “contente bicarbonato” e con un residuo fisso di circa 1 g/l sia per reintegrare la perdita di liquidi e di sali dovuta alla sudorazione sia per favorire l’eliminazione delle scorie azotate e correggere l’acidosi determinata dalla fatica muscolare.