Non essendo presenti dei piani di gestione ad hoc, i siti in esame sono stati caratterizzati sulla base delle Schede Natura 2000, le quali definiscono gli obiettivi di conservazione individuando la tipologia di habitat presenti nei siti e caratteristiche annesse. Tuttavia, tali schede sono di impronta europea e per tale motivo, al fine di caratterizzare al meglio in un contesto territoriale le aree protette in cui ricade l’impianto, sono stati effettuati dei rilevamenti.
Sulla base delle considerazioni precedenti e mediante il monitoraggio degli indicatori ‘frammentazione di habitat’, ‘perdita di habitat’ e ‘perturbazione’, è stato possibile arrivare alla fine della fase di screening e valutare se fossero presenti o meno delle incidenze significative. In particolare, con riferimento all’ultimo dei tre indicatori, ciò non può essere escluso a priori a causa di emissioni rumorose e polveri emesse in atmosfera durante l'esercizio dell'impianto. Per questa ragione si è proceduto con la fase di valutazione appropriata.
Tale fase si esplica mediante quattro aspetti: la raccolta delle informazioni, dalla quale emerge che l’area dell’impianto non è particolarmente interessata dagli habitat caratteristici dei siti; la previsione dell’incidenza con l’individuazione di emissione di polveri, emissioni acustiche e sversamenti di liquidi \cite{rizzo2011}; l’individuazione degli obiettivi di conservazione, i quali mirano a ridurre o eliminare fonti di disturbo ed inquinamento; ed infine l’individuazione delle misure di mitigazione, che costituiscono azioni volte al controllo dei rifiuti in ingresso, come sistemi di abbattimento delle polveri, impermeabilizzazione delle aree scoperte e reti di drenaggio al fine di raccogliere i reflui da trattare successivamente. \cite{Hasan_2020}
Una volta terminata la fase di valutazione appropriata, si è proceduto con l’analisi delle alternative - la quale può essere condotta mediante tecniche con approccio gerarchico \cite{Scannapieco_2014}- e che in questo caso si riduce soltanto all’analisi dell’opzione zero, vale a dire non rinnovare l’autorizzazione dell’attività dell’impianto. Quest’opzione, tuttavia, è stata scartata perché difforme dagli indirizzi programmatici europei, nazionali e regionali sulla gestione dei rifiuti.
A questo punto, si è passati alla fase successiva di individuazione delle misure di compensazione, ovvero misure aggiuntive finalizzate a bilanciare gli effetti negativi sui siti. Nello specifico, queste si sono concretizzate nell’introduzione di fasce ed aree arboreo-arbustive, che costituiscono percorsi preferenziali per la mobilità delle specie, e nella creazione di ambienti sostitutivi, per evitare che gli animali attraversino zone a rischio.
Infine, lo studio effettuato ha evidenziato che la realizzazione dell’intervento, unitamente alle misure di mitigazione e compensazione, è compatibile con il rispetto degli obiettivi di coerenza della Rete Natura 2000, pertanto la valutazione di incidenza si conclude con esito positivo.