Rimozione dei contaminanti ambientali tramite US e GAC: il fenolo come sostanza modello

I test sono stati condotti sia su soluzioni acquose che su campioni di acque reflue domestiche, prelevati dall’impianto di trattamento delle acque reflue di Salerno; in entrambi i casi la concentrazione di fenolo presente raggiunge un picco di 100 mg/l. L’influenza della potenza degli ultrasuoni è stata testata a tre diverse densità: 1,06, 1,60 e 3,20 W/ml. In condizioni di bassa densità è stato riscontrato che le prestazioni degli ultrasuoni non hanno effetti significativi nella rimozione del fenolo e che, inoltre, il tempo di trattamento si prolunga; aumentando la densità i risultati ottenuti appaiono più significativi.
Sono stati effettuati test di adsorbimento, con carbone attivo granulare (GAC) mediante l’utilizzo di un agitatore magnetico, e test di adsorbimento con carbone attivo granulare (GAC) e ultrasuoni (US). Per questi ultimi, al fine di ottenere un’adeguata miscelazione all’interno del reattore, è stato sfruttato l’effetto idrodinamico dovuto al fenomeno della cavitazione. Per entrambi i test effettuati sono state garantite condizioni di miscelazione uniforme all’interno del reattore. Dai test effettuati su soluzione acquosa mediante il solo utilizzo del GAC, è emerso che il tasso di adsorbimento del fenolo aumenta fino al raggiungimento del tempo di equilibrio di 5 h, per poi rimanere costante. Dai test combinati (US+GAC), emerge invece che il tempo di equilibrio viene raggiunto in sole 4 h; inoltre il tasso di adsorbimento del fenolo è più alto. Effettuando gli stessi test sui campioni di acque reflue urbane, è emerso che il processo US+GAC è meno efficace in termini di rimozione del fenolo a causa della presenza di sostanze organiche naturali all’interno del refluo; tali sostanze, una volta adsorbite dal GAC, saturano i pori, limitando quindi l’adsorbimento del fenolo.