Microplastiche
Sebbene i detriti macroplastici siano da tempo al centro delle preoccupazioni ambientali, è solo da alcuni decenni che minuscoli frammenti di plastica, fibre e granuli, denominati "microplastiche", sono stati considerati inquinanti a pieno titolo\cite{Ryan_2009}\cite{Thompson_2004}. Le Microplastiche comprendono una serie molto eterogenea di particelle che variano in dimensioni, forma, colore, composizione chimica e densità. Esse possono essere suddivise in base all’utilizzo e alla sorgente da cui provengono in: Microplastiche "Primarie" e "Secondarie" \cite{Lusher_2015}.
Le microplastiche primarie sono prodotte sia per uso indiretto come precursori (nurdles o pellet in resina vergine) per la produzione di prodotti di consumo di polimeri, o per uso diretto, come ad esempio nell’industria di cosmetici \cite{Lusher_2015}. Il loro impiego in detergenti esfolianti e scrub viso, hanno sostituito gli ingredienti naturali utilizzati tradizionalmente \cite{Derraik_2002}\cite{Fendall_2009}. I pellet di resina vergine, sferiche o cilindriche, sono ampiamente utilizzate durante la produzione e il trasporto di materiale plastico della resina base come "materia prima" alla produzione di vari tipi di prodotti di plastica. I pellet di resina possono essere involontariamente rilasciate nell’ambiente, sia durante la produzione che durante il trasporto.